lunedì, agosto 14

Il Bestiario, Speciale Egitto: Il Lamentone trapiantato in Inghilterra in vacanza in Egitto (puntata lunga, lo so)

Il Lamentone è l'animale più diffuso in Italia.
Si potrebbe perfino azzardare che ogni Italiano sia un esemplare di tale specie.
Il noto professore Aroon Fustenberg scrisse un famosissimo trattato sull'argomento dall'emblematico titolo "Ma cosa cacchio hanno da lamentarsi gli italiani?". Il trattato all'epoca fece molto scalpore, ma ciò garantì all'esimio professore la vincita del premio Nobel. Purtroppo al momento della consegna del premio gli scappò detto "Ehi, ma io volevo il premio in euro, non in Dracme!". Si scoprì quindi che il professore non si chiamava Aroon Fustenberg bensì Gennaro Costanzo di Crotone e venne fuori che il libro altri non era che il suo diario personale. Lo scandalo fu enorme e il premio Nobel gli venne immediatamente ritirato (e venne assegnato al dottor Voltair Junior per il trattato "I colpi di Testa dei Francesi e i mille modi per giustificarli"). Gennaro Costanzo non resse il colpo, si chiuse in casa e ingoiò un flacone intero di pasticche. Il giorno dopo lo trovarono disteso sul letto. Con l'alito fresco. Il flacone era infatti di Tic Tac.

Ma sto divagando.

Dicevo che il Lamentone è fin troppo diffuso qui in Italia, tanto che forse non meriterebbe nemmeno un'analisi. Esistono però soggetti interessanti che superano la media.
Un esempio potrebbe essere l'italiano trapiantato in Inghilterra. E' noto infatti che la mancanza del cibo italiano lo spinga a lamentarsi di tutto, benchè non ammetterebbe mai che gli manca l'Italia.
In tale gruppo di Lamentoni potremmo altresì concentrarsi su soggetti laureatisi in Economia e Commercio. Per un non meglio precisato motivo, infatti, tali personalità tendono a lamentarsi per definizione stessa del loro lavoro. Probabilmente a causa della loro conoscenza dei modelli economici cui cercano di adeguare il mondo intorno a loro e a causa dell'impossibilità di tale missione.
Restringendo ancora di più il raggio della nostra analisi ci concentreremo su un soggetto forse unico: Il lamentone trapiantato in Inghilterra (e laureato in Economia e Commercio) in vacanza in Egitto.

Tale soggetto era inizialmente passato sotto il Radar del sottoscritto. Su 24 persone lui non mi sembrava particolarmente simpatico, quindi l'ho candidamente ignorato. Per i primi 4 giorni però notavo che si lamenticchiava degli orari cui ci svegliavamo per andare a visitare musei, monumenti, tombe eccetera. Ma dato che ci alzavamo in media alle 5, e dato che non sembrava esserne scandalizzato, tali lamentele sembravano normalissime.
Poi siamo arrivati al Cairo.
E qui il Lamentone ha gettato la maschera.
Premessa numero uno. Negli alberghi egiziani a quanto pare i letti matrimoniali non esistono, a meno che non si parli di suite. Ci sono invece due letti ad una piazza e mezzo (che volendo riescono a contenere due persone). Non so il perchè, ma dato che ogni depliant faceva vedere letti separati io non me ne sono nè stupito nè lamentato (e già si intuisce dove voglio andare a parare).
Premessa numero due. Al momento della distribuzione delle camere il Lamentone è stato il primo a ricevere la chiave e ad avviarsi a posare le valigie.
Premessa numero tre. Noi invece siamo stati gli ultimi. E c'era un motivo. Infatti all'albergo avevano fatto confusione con le camere e la nostra normalissima camera non era pronta. Per scusarsi ci hanno allora assegnato la Suite (con letto matrimoniale, dettaglio importante).

Mentre ci accompagnavano alla nostra camera (e ancora non sapevamo che era una Suite) vediamo il Lamentone recarsi alla Reception. Passandogli accanto gli chiediamo se c'erano problemi.
"Mi sono rotto dei letti singoli. ESIGO un letto matrimoniale."
Il tono era tale che non ammetteva repliche. Al chè ce ne siamo allontanati zitti zitti.
Arrivati alla camera apprendiamo che ci è toccata la Suite. E notiamo il letto Matrimoniale. Per un centesimo di secondo pensiamo al Lamentone. L'addetto dell'albergo ci chiede: "Tutto a posto?". L'altruista che è in me esclama: "Si, grazie!". L'egoista che è in me ha applaudito.
Scopriamo in seguito che tanto tuonò che piovve, in quanto anche al Lamentone è toccata la Suite, proprio per la sua insistenza nel chiedere il letto Matrimoniale.
Al chè uno pensa: Gli hanno dato persino la Suite, adesso non si dovrebbe lamentare di niente per almeno 3 giorni.
Naturalmente sottovalutavo l'effetto bimbo di tre anni. Se un bimbo di tre anni si mette a piangere per avere una macchinina e se il genitore stremato gliela compra, il bambino inizierà a piangere ogni tre secondi finchè non ottiene TUTTO.

Nell'ordine:
Al primo pranzo (con bevande a carico nostro), alla richiesta del cameriere su cosa vuole da bere, il Lamentone esclama imperioso: "BIRRA!". Il cameriere fa notare che l'albergo è aperto da neanche un mese e che, nonostante sia praticamente tutto in ordine, ancora non sono attrezzati ad avere birra (problemi col fornitore). Epilogo: Dieci Minuti dopo il cameriere è stato visto uscire dall'albergo e rientrare cinque minuti dopo con una busta della spesa pesante e voluminosa. Da quel momento ad ogni pranzo solo quel cameriere andava a chiedere al Lamentone cosa voleva da bere e si faceva rimborsare subito il prezzo della Birra pagata di proprio pugno.

Stesso albergo. Ci rechiamo in piscina, avendo il pomeriggio libero. Chiediamo ad un dipendente se ci può dare degli asciugamani puliti da mettere sulle sdraio. Ci risponde che al momento sono tutti a lavare ma che fra 10 minuti sarebbero arrivati. Sorridiamo e ringraziamo. Mentre facciamo il bagno (nel frattempo avevamo rubacchiato due asciugamani visibilmente puliti e mai utilizzati) arrivano anche il lamentone e Ragazza, che ovviamente fanno la stessa domanda ottenendo la stessa risposta. 7 minuti dopo (e non dieci) rifanno la domanda, ottenendo la stessa risposta. 6 minuti dopo (e non dieci) rifa la stessa domanda. Stavolta la risposta è diversa.
E qui occorre fare una premessa. I dipendenti dell'albergo parlavano inglese. Ma bene o male lo parlano come lo parleremmo noi. Ovvero con errori sintattici e alterazioni del significato delle frasi. Occorre quindi essere un po' elastici nel cercare di capire quello che intendono dire.
Dicevo la risposta: "It's not my problem". Che messa così sembra strafottente ("Non è un mio problema!") ma se uno ci pensa bene è chiaro che voleva essere più un "Non è un problema mio" ovvero "dovuto a me".
A questo punto il Lamentone non c'ha visto più. Ancora in costume e in ciabatte si è diretto, rapido come un fulmine, verso la reception. Ha aperto la porta dell'enorme sala d'ingresso, ha fatto un passo dentro, ha sentito che c'erano 16 gradi dentro la sala e allora è immediatamente uscito, richiudendo la porta a vetri. Da dietro la porta ha fatto cenno ad un dipendente dell'albergo di venire fuori a parlare con lui.
Dopo una breve sfuriata con tale dipendente, il Lamentone ritorna al lettino in attesa di un dirigente. Dopo tre minuti il dirigente gli arriva alle spalle e chiede se va tutto bene. Preso alla sprovvista il Lamentone esordisce con "Yes, everything is all ...". Poi si rende conto. "No, wait! Nothing is right AT ALL!" e inizia la tiritera di come tutto andasse male con l'albergo (letti, birra ed asciugamani) tralasciando ovviamente di menzionare che gli era stata assegnata la suite.
Immediatamente dopo la sfuriata il dirigente e il dipendente della reception sono andati a sentire le ragioni del dipendente degli asciugamani che, non visto dal lamentone, gesticolava furiosamente un evidente "E io che cazzo gli devo fare a quello lì?".
Morale della favola: Tempo 5 minuti sono arrivati gli asciugamani puliti. Incelofanati. Prima che il lamentone andasse a prenderli però sono passati 20 minuti. Nel frattempo aveva i suoi cazzi.

Interludio prima del Capolavoro finale.
Alla domanda sul perchè avesse insistito così tanto lui rispose: "Sai, il mio maestro di BUSINESS diceva sempre: Per ottenere bisogna chiedere!". Impagabile.
Tralascio altre (piccole) lamentele sulla impossibilità di fumare sull'autobus e sull'orario di sveglia per andare dal Cairo a Sharm e sul fatto che tale trasferimento sia avvenuto in autobus invece che in Aereo (cosa comunque già preannunciata al momento della prenotazione). Il piccolo aneddoto di interludio però ha proprio a che fare con il fumare.
Siamo seduti ad un tavolo di 8 persone (2 eravamo noi). Si parlava del fumare e della legge Sirchia. Incredibilmente, pur essendo fumatori, a nessuno degli altri 6 tale legge crea particolari problemi. Testuali parole (del lamentone ovviamente ma sottoscritte dagli altri): "A me non fumare in un ristorante non crea problemi. Di solito a tavola non ne sento il bisogno. Neanche dopo pranzo."
Naturalmente nel dire ciò TUTTI E SEI stavano fumando. A tavola. Dopo pranzo.
Ho nascosto l'ilarità dietro ai colpi di tosse dovuti al fumo passivo.

Capolavoro Finale (e poi ditemi se non è un capolavoro).
Arrivati a Sharm veniamo smistati ai nostri alberghi. Grazie a Dio il Lamentone era ad un altro. Ma le mie fonti mi hanno tenuto informato.
Appena arrivato (di nuovo è il primo) gli fanno vedere la camera. Mi si dice una camera extra lusso, addirittura con spazio cucina, molto spaziosa. Una specie di suite insomma. Dei letti non so niente, ma credo separati ma con facilità di assemblaggio. E' comunque un dettaglio ininfluente.
Di fronte a tale stanza sarebbe impossibile lamentarsi.
Ma lo state sottovalutando.
Torna arrabbiato alla Reception mentre gli altri ancora si stavano registrando ed esclama:
"Voglio cambiare stanza."
Silenzio.
"Perchè?" gli viene chiesto.
"E' troppo grande!"
Applausi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

tutto divertentissimo, perö pötresti evitäre di rübäre le bättüte a leö örtöläni!!
ün sälütö dä mönäcö!