mercoledì, gennaio 31

Se Atene piange....

... Sparta non ride. Così dice un noto proverbio (un altro?!?).
Ed ecco che il leader del mondo civilizzato (?!?) cerca di mantenere il primato in popolarità.
Qui il link per la notizia.

Pensate che quest'uomo ha una valigetta che potrebbe lanciare tutte le testate atomiche degli Stati Uniti. Voi dormite tranquilli? Io dormo con gli occhi sbarrati (cit.)

Betty e Veronica

Conoscevo il proverbio "Tra moglie e marito non mettere il dito", ma, Cribbio, la notizia principale di oggi 31 gennaio ha del fenomenale...
Soprattutto considerando la contemporaneità degli eventi. Per tacere dei commenti e della copertura massmediatica.

P.S. Il titolo si rifa a due famosissimi archeotipi di ragazza americana. Betty ha i capelli neri ed è bassa, Veronica è bionda ed alta. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale (con varianza pari a zero, ma comunque casuale).

sabato, gennaio 27

Sole, sole, sole, sol[CENSURA]e

Per la serie: "L'angolo musicale".

Secondo me è uno scandalo che non abbia partecipato al FestivalBar.



Perché il livello del FestivalBar era quello...

giovedì, gennaio 25

Calvin e Hobbes: La Verità


Avete presente Calvin e Hobbes, i protagonisti della striscia a fumetti più lirica della storia?

No?
In breve: Calvin è un bambino che parla e vive avventure con la sua tigre di pezza, che ai suoi (e ai nostri) occhi è una tigre viva e giocherellona.

In questo video scopriamo la verità dietro quella storia:

domenica, gennaio 21

Viva la Cassazione!




ROMA - Scaricare da internet film, musica o programmi tutelati dal diritto d'autore non è reato se questo non implica alcun guadagno economico. Lo spiega la Terza sezione penale della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna a tre mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d'Appello di Torino a due giovani che avevano scaricato e condiviso in rete tramite un computer di una associazione studentesca del Politecnico di Torino file musicali, film e software protetti da copyright.

I due ragazzi condannati dalla corte torinese avevano sviluppato una cosiddetta «rete p2p» (peer to peer) per scambiare file con altre persone collegate a internet. Il sistema era semplice: bastava collegarsi a un server installato nel computer di un'associazione studentesca del Politecnico di Torino. Per poter ottenere le chiavi d'accesso occorreva condividere la propria «scorta» di musica, film, videogiochi o software. Tutto spesso protetto dalla legge sul diritto d'autore. Una filosofia di scambio «do ut des», diffusissima su internet, che permetteva a tutti di scaricare file gratis dalla rete.

Secondo i giudici piemontesi i due giovani autori di questo sistema di scambio file 'au pair' erano colpevoli di aver violato agli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d'autore (n. 633/41) che punisce chi, «a scopo di lucro», diffonde o duplica file e contenuti multimediali protetti da copyright.
Ma l'attività dei due imputati - spiega la Suprema Corte nella sentenza n.149 depositata lo scorso 9 gennaio - non aveva alcun «fine di lucro», e quindi non si configurava l'effettiva violazione della legge.
«I giudici di merito - si legge nel dispositivo della sentenza - hanno erroneamente attribuito all'imputato una attività di duplicazione dei programmi e di opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore, poiché la duplicazione in effetti avveniva ad opera dei soggetti che si collegavano con il sito Ftp e da esso, in piena autonomia, prelevavano i file e nello stesso ne scaricavano altri. Doveva essere esclusa l'esistenza del fine di lucro da parte degli imputati in potendosi ravvisare una mera attività di scambio».

Il resto lo trovate qui (corriere.it)

lunedì, gennaio 15

Il gala balla


In effetti faccio cagare in forma digitale, ma tant'è...

sabato, gennaio 13

P'andà in tutti i posti

Martedì il mi fratello ha cambiato macchina.

Rottamando la vecchia Panda bianca 1000 fire ha ottenuto una Panda a Metano azzurra. In tutta Prato sembra che ce l'abbia solo lui.
Ieri sera era alle Cascine di Firenze (per un concerto o qualcosa del genere) e la sua macchina è stata tra la decina di automobili cui sono stati rotti i vetri per rubare al loro interno.
Il vetro è ovviamente il male minore.
Il fatto è che gli hanno rubato macchina fotografica e teleobiettivo, cui ci teneva più della sua stesa vita.

Perché infierisco?

Beh, era solo per spiegare che se ieri notte un bestemmione gigantesco vi ha svegliato era il mi' fratello.

venerdì, gennaio 12

La Pomatina.

(da alicesport)
Il caso doping di Marco Borriello sarebbe dovuto a una pomata. A prendere le difese dell'attaccante del Milan è la fidanzata, la splendida argentina Belen Rodriguez.
In un'intervista a 'Star Tv', Belen sostiene che Borriello si è trovato nei guai con l'antidoping per via di un rapporto sessuale non protetto.

A quanto pare la ragazza aveva un'infezione vaginale e usava una pomata a base di cortisone, causa, a suo dire, dei risultati del controllo effettuato dopo Milan-Roma del novembre scorso.
"Il mio dermatologo mi ha prescritto una crema a base di cortisone per curare un'infezione e soprattutto l'astinenza sessuale per qualche giorno - racconta la Rodriguez -. Poi mi sono fermata a dormire a casa di Marco e abbiamo fatto l'amore così lui s'è preso la mia stessa infezione e senza pensarci su gli ho consigliato la crema che avevo preso".

Belen ha poi denunciato il fatto al Milan: "Hanno voluto sentire la mia versione, Marco non è un dopato, a casa non beve ne il tè ne la coca cola".
Belen racconta poi la storia d'amore con l'attaccante. "Marco è bello, ordinato e geloso. Ora è fissato con i quadri, ne compra in continuazione".
E aggiunge: "Per Capodanno, invece, mi ha regalato uno spazzolino rosa e il dentifricio alla fragola che usavo da piccola...".

Ora, ai due non resta che attendere il responso delle controanalisi...

Sotto la nostra eroina


mercoledì, gennaio 3

Il modulo 110-barra-bis

Non so quanti di voi abbiano letto il fumetto di Asterix e le dodici fatiche (o abbiano visto il cartone corrispondente).
Una delle dodici fatiche (forse la peggiore) consiste nel procurarsi il modulo per la pesca 110-barra-bis. L'ufficio che lo dovrebbe rilasciare è all'interno di un palazzo della pubblica amministrazione (romana, of course) e i due protagonisti, Asterix e Obelix, vengono sballottati da uno sportello all'altro e ritorno compilando moduli sempre più assurdi e contraddittori.
Sull'orlo della follia i nostri due eroi decidono di ribaltare la situazione con un colpo di genio. Iniziano a chiedere il modulo 109-barra-bis invece del 110-barra-bis. Stupefatti da una richiesta del genere tutti i dipendenti del palazzo vengono coinvolti nella ricerca del modulo inesistente, conducendoli alla stessa follia che stava per assalire i nostri eroi. Ed è qui che con una domanda secca riescono ad ottenere il modulo 110-barra-bis dall'unico dipendente rimasto sano.

Avevo questo cartone in mente quando stamani sono andato a richiedere il certificato di laurea.

Infatti la segreteria era chiusa e tutte le richieste andavano fatte ad un ufficio sostitutivo.
In quell'ufficio ho chiesto il certificato di laurea con carriera universitaria (il modulo 110-barra-bis).
Mi è stato detto di procurarmi la marca da bollo.
Compro la marca da bollo.
Torno all'ufficio di prima, ma è cambiato l'impiegato.

E allora scatta il mio piano diabolico.


Non chiedo più il modulo 110-barra-bis (il certificato di laurea con carriera universitaria), bensì il modulo 109-barra-bis (il certificato di laurea con i voti, testuali parole).
Risultato: Mi ha stampato il certificato di laurea con IL votO di laurea. Prima che lo potessi fermare ha applicato la marca da bollo e l'ha timbrata.
Epilogo: Su mia supplicante richiesta l'impiegato ha certosinamente rimosso la marca da bollo e l'ha messa sul modulo corretto apponendo un'altra volta il timbro andando a ricalcare fedelmente la posizione del timbro che era già presente sulla marca da bollo.

Morale numero uno: La burocrazia vince. Sempre.
Morale numero due: Devo leggere meno fumetti.