mercoledì, maggio 30

La separazione tra Stato e... Stregoneria(?!?)

Questa è buffa.

Una madre americana (e figurati) ha chiesto al giudice di imporre alla biblioteca scolastica di rimuovere i libri di Harry Potter, perchè, a suo avviso, inciterebbero alla stregoneria.

E già qui si ride.

Ma non è finita.

Poichè come motivazione faceva ridere i polli, ha deciso di motivare la richiesta in questo modo: "La Stregoneria è una religione che alcune persone praticano. Quindi il mantenere i libri di Harry Potter in quella biblioteca violerebbe la separazione costituzionale tra Stato e Chiesa."

Secondo me la madre meriterebbe di vincere la causa solo per questo atto di genialità. E anche perchè, messa così, questa motivazione mi convince. Ma forse sto solo facendo un transfert.

Ah, comunque la madre ha perso la causa.

Gli aneddoti che non si possono raccontare

Riflettevo su una cosa:

Ogni tanto ripenso ad aneddoti della mia vita, aneddoti allegri che mi fanno sorridere, a volte addirittura ridere a crepapelle. Alcuni li racconto spesso e volentieri (ci ricordiamo un po' tutti della "pseudofica" del Baroni, vero?), altri no.

Non li racconto perchè so che fanno ridere solo me e a volte non capisco neanche perchè.

Ad esempio quella volta che, diciottenne, diedi il mio nuovo indirizzo email (gala81@vattelappesca) allo Smane (per gli esterni: uno smanettone è uno che sta fisso al computer e lo padroneggia in maniera egregia; lo Smane è LO Smanettone per eccellenza). Lui mi rispose dicendo che era una sciocchezza scrivere la mia età sull'email dato che dopo un anno non sarebbe più andata bene.

Ovviamente lo Smane aveva fatto confusione tra i numeri 18 ed 81 (vabbè che ero vecchio dentro, ma 81 anni ancora non li dimostro).

Ecco questo aneddoto a me fa sorridere e fa sorridere solo me.

Il che, guardando la Partita del Cuore di lunedì scorso, mi ha fatto sorgere una domanda:



Ma quanti cazzo di aneddoti conosce Gigi D'Alessio?

martedì, maggio 29

L'ultima TRILLata

Un thriller da andare a vedere immediatamente:



Quando fanno sentire la voce del rapito ho avuto un brivido!

lunedì, maggio 14

Alcune cose che ho imparato a Verona

1) A verona, ovunque dobbiate andare, girate a destra al distributore Esso.
Per arrivare all'albergo le istruzioni erano semplici. Usciti dal casello dell'A22 seguite i cartelli per Vicenza (!) e girate a destra al distributore Esso.
Facile.
Noi però non arrivavamo dall'A22, bensì da Gardaland. Ci appropinquiamo quindi al casello dell'A22 e percorriamo una strada esattamente parallela alla strada uscente dal casello, pronti ad entrarci. Ma il caso vuole che entrambe fossero tangenziali non tangenti (nonostante il nome). Passati duecento metri le strade si dividono in maniera inequivocabile, senza possibilità di uscire dalla strada in cui eravamo per poter rimediare.
E qui inizia la magia.
Ci appare all'improvviso un distributore Esso.
Giriamo a destra.
E' fatta!
...
No.
Ci troviamo in una strada che non corrisponde affatto a quella descritta sulle istruzioni. Oramai il danno era fatto e continuiamo ad andare a dritto.
Altro distributore esso.
Si gira a destra?
No, perché è senso unico.
Continuiamo, più disperati che mai.
All'improvviso la luce.
Un TERZO distributore Esso.
Miracolo.
Giriamo a destra.
E come per magia ecco l'albergo.

2) A Verona tromban come ricci.
Mentre siamo in fila per arrivare alle spiagge del Lago di Garda il nostro sguardo si posa inevitabilmente sui cartelli stradali (vedi il punto 3) e pubblicitari.
Notiamo il cartello di un Sexy Shop.
E vabbè, è normale.
Dopo 300 metri un secondo cartello di un diverso Sexy Shop.
La concorrenza, mi dico.
Dopo un chilomentro un terzo cartello di Sexy Shop. Ovviamente diverso dai precedenti.
Beh, mi dico, concentrazione altina, ma comunque accettabile.
Devo davvero dire cosa abbiamo trovato due chilometri dopo? Si, un altro cartello di un altro Sexy Shop.
Tutto questo associato alla presenza di due prostitute alle tre del pomeriggio in piena statale mi ha fatto sorgere delle considerazioni: non so cosa sia causa o effetto, ma secondo me le donne Veronesi devono darsi parecchio daffare per soddisfare i mariti. Che, o sono insaziabili, o non gli tira.

3) A Verona fanno la supercazzola.


Credo che la scritta "Tenuta Corte Sega" confermi la mia tesi.

4) Io ho dieci anni.
Prova A:



Prova B:



(Mago Galino suona bene, però)

martedì, maggio 8

Sul post precedente + Scuse

Al di là della considerazione di aver creato un tormentone, per un po' ho pensato di vergognarmi per il mio post precedente. Esattamente due ore dopo aver postato quella considerazione tra telefilm, armi e violenza, è uscita la notizia dell'omicidio al campus.
Però ci ho pensato su. E, a parte delle doti di preveggenza che mi renderanno protagonista del telefilm Heroes, non credo davvero di dovermi vergognare di niente.

Ma per farmi perdonare dagli animi sensibili, pur rimanendo parzialmente in argomento, vi invito a riflettere sul grado di violenza raggiunto in uno dei finali di episodio di Lost più belli della storia:



(Eppure me lo ricordavo diverso...)

Il problema delle armi.

In America il problema delle armi è serio.
Sempre più spesso assistiamo a casi di cronaca nera, dovuti alla diffusione di pistole anche tra i giovani.
Anche O.C., il popolare telefilm adolescenziale, aveva affrontato il tema nell'avvincente finale della seconda stagione. Guardate (ma soprattuto ascoltate) per capire:



Fatto?

Bene, adesso mettetelo a confronto con il seguente video. Ignorate le risate di sottofondo, sintomo di un pubblico americano irrispettoso del problema in questione:



Agghiacciante, vero?
Ma non sono solo le armi ad essere pericolose: prendete ad esempio il film 300. Lì non ci sono armi, ma il problema dei sandali senza porto d'armi credo che sia comunque da affrontare.



Vabbè, consoliamoci con un film immortale come Matrix:

giovedì, maggio 3

La cena

Con enorme ritardo e solo grazie alla mia recente gita a Verona (di cui prima o poi parlerò) ecco le foto della cena di quasi un mese fa.

Sono più in ritardo io di una donna in cinta.

Tito telefona:

Rimini e Mat parlano di politica e di chiesa, e di quando andare al family day:


Io dimostro al mondo che esiste anche qualche esemplare di sesso femminile ad ingegneria.


Il Rimini beve per dimenticare, mentre Tito si copre gli occhi per evitare di rompere l'obbiettivo con la sua bellezza:

La Silvia e Mat osservano la scena.


Senza parole. Anzi si, la mia mira nel fare le foto fa schifo:


E per concludere con una nota di narcisismo, eccomi in tutta la mia bellezza:


P.s. Ma il Prosperi non posta mai dalla California? (Lo so che ci leggi...)